Informazioni personali

The Money and Finance Research (Mo.Fi.R.) group was established in 2007 on the initiative of Pietro Alessandrini, Michele Fratianni and Alberto Zazzaro. The aim of the group is investigating, from both the empirical and theoretical points of view, the evolution of the financial system as the collection of financial institutions, intermediaries and markets and understanding the real consequences of that evolution for the development of the economic system at the regional, national and international levels. This mission is fulfilled through a variety of activities, including sponsored research, seminars, conferences carried out by a bulk of economists from the Department of Economics of the Università Politecnica delle Marche in cooperation with researchers from other universities, post-doc research fellows, PhD students and graduate students.

lunedì 22 novembre 2010

Presentazione del libro "Reti di imprese e territorio"




Giovedì 2 dicembre 2010, presso la Banca Popolare di Ancona (Sala Congressi "Luigi Bacci", Via Don Battistoni, 4 - Jesi), si terrà la presentazione del libro "Reti di imprese e territorio. Tra vincoli e nuove opportunità dopo la crisi", a cura di Alberto Zazzaro e pubblicato da Il Mulino.
L'evento è organizzato dall' Universita' Politecnica delle Marche - Dipartimento di Economia e da UBI Banca Popolare di Ancona.

venerdì 19 novembre 2010

Cancellazione del debito e debito domestico

Su VoxEU, una discussione sui rischi dell'aumento del ricorso all'indebitamento domestico nei paesi poveri che hanno beneficiato della cancellazione del debito coordinata dalla Banca Monddiale e dal Fondo Monetario Internazionale:

External debt relief but increasing domestic debt
The global crisis and expansionary government reactions that followed revived the attention of policymakers and academics on the adverse effects of large public debt. This column examines the case of Heavily Indebted Poor Countries. It argues that a focus on the consequences of external debt is outdated as the share of domestic debt in total public debt in increased from 11% to 37% from 1991 to 2008. A new framework to deal with total public debt is now required to take into account domestic interest payments.
di Andrea Presbitero

mercoledì 10 novembre 2010

Considerazioni sull’intervento di Draghi

L’intervento di Draghi, che riprende e aggiorna diversi spunti di metodo e di pensiero di Giorgio Fuà nell’occasione del decennale della sua scomparsa, offre una importante occasione di riflessione e di discussione, che nel nostro Mofir-blog intendiamo aprire a chiunque sia interessato a dare un contributo.
Una affermazione chiave del suo ragionamento è nella frase:
“la ricchezza è il frutto di azioni e decisioni passate, il PIL, legato alla produttività, è frutto di azioni e decisioni prese guardando al futuro. Privilegiare il passato rispetto al futuro esclude dalla valutazione del benessere la visione di coloro per cui il futuro è l’unica ricchezza: i giovani”.

lunedì 8 novembre 2010

La lezione di Mario Draghi ad Ancona


Il testo integrale della Lezione Magistrale del Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi su crescita, benessere e compiti dell'economia politica è disponibile qui.

mercoledì 3 novembre 2010

Gli USA, la Cina e le regole del gioco

E’ iniziata la guerra delle monete, conseguenza naturale dell’incapacità del sistema monetario internazionale di correggere i grandi squilibri di bilancia dei pagamenti.  Il dollar standard è in crisi. Esso ha permesso agli Stati Uniti di spendere in eccesso rispetto a quanto produce. Da anni gli USA accusano un enorme deficit di conto corrente di bilancia dei pagamenti, che ha alimentato un debito netto sull’estero che, a fine 2009, ha raggiunto $2.738 miliardi. La Cina è il rovescio della medaglia: ha accumulato grandi surplus di conto corrente che hanno alimentato  uno stock di riserve internazionali di $2.706 miliardi, ammontare pari al debito estero americano. Le autorità cinesi mantengono un renminbi sottovalutato nei confronti del dollaro, tassello essenziale della loro politica industriale. La Cina corre però due  grossi rischi. Il primo è che le proprie riserve in dollari si deprezzino rispetto ad altre monete. Questo rischio viene ridotto attraverso vendite di dollari per acquistare euro, con la conseguenza che l’euro si apprezza nei mercati valutari, anche se il conto corrente di Eurolandia è in pareggio. In altre parole, i guai americano-cinesi si scaricano sul vecchio continente. Il secondo rischio è lo spettro del protezionismo. Il governo americano, spalleggiato dal Congresso, minaccia ritorsioni commerciali se la Cina non rivaluterà il renminbi.  Come uscirne? Ci sono quattro possibili soluzioni.

lunedì 1 novembre 2010

Un diverso approccio alla riduzione del debito: il ruolo del debito interno e delle istituzioni


Sono passati ormai 14 anni dal lancio dell'iniziativa di cancellazione del debito estero dei 40 paesi più poveri e indebitati (Heavily Indebted Poor Countries - HIPC Initiative) e 10 anni dalla grande mobilitazione avviata dalla società civile in occasione dell'anno del Giubileo. Sebbene, a partire dal 2006, molti dei paesi HIPC abbiano visto cancellati gran parte dei propri debiti, lo scenario futuro non è privo di insidie e il mantenimento della sostenibilità del debito pubblico è un obiettivo ancora difficile da raggiungere, come la recente crisi finanziaria globale sta mettendo in luce.

Questa breve nota prende in considerazione due aspetti fondamentali - il ruolo del debito domestico e la valutazione degli effetti della cancellazione del debito - al fine di proporre un approccio alternativo alla riduzione del debito, meno generalizzato e più orientato alle caratteristiche dei singoli paesi.  Per motivi di spazio, non vengono presi in considerazione molti altri aspetti - il debito odioso, la scelta tra prestiti e aiuti, i fondi avvoltoio, l'accesso ai mercati internazionali dei capitali - che mettono a rischio la sostenibilità del debito dei paesi poveri, sui quali si rimanda ad Arnone e Presbitero (2010)[2].